L’Hotel Rigopiano di Farindola, a una cinquantina di chilometri da Pescara, 1200 metri di altitudine, non c’è più. E’ stato travolto da una valanga con un fronte di 300 metri, causata dalle scosse di terremoto che hanno colpito di nuovo il Centro Italia. Lì sotto, però, ci sono ancora dispersi una trentina di persone, tra cui 4 bambini. I cani purtroppo non hanno dato segnali positivi, cioè non hanno rilevato alcuna presenza. Ed è polemica sul ritardo dei soccorsi. “C’è tempo per capire esattamente come sono andate le cose, ci sono le autorità competenti per accertare le responsabilità. Ora dobbiamo preoccuparci dei soccorsi”, le parole del viceministro Filippo Bubbico, inviato del governo sul posto per seguire le operazioni di soccorso dopo la valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano di Falindola, nel pescarese.
LE VITTIME ACCERTATE. Due, al momento, le vittime accertate, altre due quelle per cui si attende la conferma ufficiale. Due persone sono state invece estratte vive dalla neve e portate in ospedale. Una è Giampiero Parete, 38 anni, residente a Montesilvano. E’ stato lui a chiamare i soccorsi. “E’ arrivata la valanga – ha riferito ai sanitari – sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire”. E’ stato ricoverato in ipotermia all’ospedale di Pescara, ma le sue condizioni non sono gravi. Salvo anche Fabio Salzetta, manutentore dell’hotel. Al momento della valanga era all’esterno per controllare il funzionamento della caldaia.
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