Il gup di Milano Chiara Valori ha condannato all’ergastolo Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario 52enne che nel giugno del 2016 ha fatto esplodere l’appartamento dove abitava in via Brioschi a Milano, uccidendo la ex compagna Micaela Masella e i vicini Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa.
LA FAMIGLIA DI MICAELA: SENTENZA NON CI RESTITUISCE NOSTRA FIGLIA. “Siamo soddisfatti della sentenza, ma se i giudici avessero dato” Pellicanó una sentenza più lieve “avrebbe significato che non era tanto responsabile e questo in un certo senso mi avrebbe sollevato un po’, anche se mia figlia non c’è più”. La condanna all’ergastolo, invece, “vuol dire che lui ha fatto tutto questo volendolo fare”. Questo è il commento a caldo di Roberta Bestetti Masella, la mamma di Micaela. “Purtroppo – ha aggiunto il padre, Aldo Masella – è una sentenza che non ci restituisce Micaela”.
Il giudice ha anche dichiarato decaduta la patria potestà di Pellicanó nei confronti delle due figlie, che nell’esplosione sono rimaste gravemente ustionate. Le bimbe, dopo l’arresto del padre, sono affidate ai nonni. “Quando saranno più grandi le bambine decideranno loro quello che vorranno fare con il loro padre – hanno aggiunto i nonni – adesso sono piccole, devono solo giocare, crescere e diventare delle brave ragazze come già sono”. La sorella della vittima, Alessia, ha ricordato infine che le istituzioni devono “aiutare le famiglie che sono protagoniste di delitti come questo” e aiutare “i bambini che rimangono soli, senza ne mamma né papà, che sono tanti, ogni giorno di più, e cominciano a essere un esercito”.