“Abbiamo ripetutamente chiesto alle autorità italiane di presentare risposte convincenti al più presto possibile. Siamo a corto di tempo, perché abbiamo intenzione di concludere i colloqui sullla conformità della Fiat a breve”. Lo sottolinea la portavoce della Commissione Ue per l’Industria, Lucia Caudet, in merito al caso emissioni diesel che sta coinvolgendo Fiat Chrysler Automobiles. Bruxelles sta portando avanti un’opera di mediazione tra Roma e Berlino “al fine di facilitare una intesa comune” sulla normativa Ue sulle emissioni auto. Lo scorso venerdì 4 novembre la Commissione ha ospitato nei propri locali un primo incontro tra Italia e Germania sulla questione Fca e sta cercando di promuovere un nuovo bilaterale.
IL CASO 500X. Il contenzioso su cui Bruxelles sta cercando di mediare è quello che riguarda la 500X. La Commissione Ue attende ancora chiarificazioni su questo. La presunta violazione di Fca negli Stati Uniti coinvolge invece Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee. Il Ministero dei Trasporti tedesco aveva inviato una richiesta di mediazione all’Ue sulla questione della Fiat 500X nello scorso 2 settembre. Nel quadro di regole attuale la responsabilità di rimediare alle violazioni spetta al singolo Stato membro che ha concesso una omologazione. La Commissione interviene quando non ci sono accordi tra i singoli governi. Gli Stati membri hanno finora rifiutato di dare alla Commissione poteri d’indagine.
DELRIO: BERLINO CI RISPETTI. “I tedeschi hanno detto che, tra i dispositivi legali, ci sono alcuni componenti anomali, ma noi abbiamo detto che non è così”. Lo ha detto Graziano Delrio, ministro per i Trasporti, uscendo dall’incontro con i sindacati di Alitalia che si è tenuto oggi al ministero per lo Sviluppo economico. Delrio ha sottolineato che “sono le autorità di omologazione di ogni Stato che decidono se un dispositivo è lecito o no”, quindi, “come noi non abbiamo detto niente su Volkswagen, dobbiamo esigere” il rispetto di tale regola. “Siccome noi abbiamo rispettato loro – ha aggiunto – loro devono rispettare noi”.