“Data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione”, il cda di Alitalia “ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse”. Lo si legge in una nota. Il cda di Alitalia, convocato oggi, “ha preso atto con rammarico” della decisione dei propri dipendenti di non approvare il pre-accordo firmato il 14 aprile tra l’azienda e i sindacati.L’approvazione del verbale avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della compagnia.
A seguito dell’esito negativo della consultazione referendaria sul verbale di confronto siglato da Alitalia e sindacati, la compagnia precisa che il programma e l’operatività dei voli “non subiranno al momento modifiche”.
“Bisogna ripartire da un piano industriale credibile, sostenuto anche dalle banche e dal governo, con l’ingresso di Cassa depositi e prestiti” ha detto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, sull’esito del referendum. “Bisogna chiedere che si riapra la discussione sul piano industriale, che è stato segnato dalla sfiducia dei lavoratori e da un gruppo che ha seguito tre ristrutturazioni successive, tutte con esiti fallimentari – ha aggiunto -. Paghiamo e scontiamo le privatizzazioni così come sono state fatte nel nostro Paese, che si dimostrano anche a distanza di anni disastrose”. L’amministrazione straordinaria e la messa in liquidazione dell’azienda significano “la perdita di un patrimonio industriale per il Paese, cosa che dobbiamo prima di tutto mantenere ma serve un piano industriale differente”, ha concluso Camusso.